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Una fiducia che attende risposte

15 febbraio, 2012

Più di ogni altra volta questo “milleproroghe” era atteso non già e non tanto per prorogare norme transitorie e veicolare particolarismi, come d’uso in passato,  ma come strumento concreto per gestire i necessari aggiustamenti in una fase di grande cambiamento del quadro regolatorio della vita economica e sociale del paese. Per quanto riguarda il mondo del lavoro si tratta di “aggiustamenti” necessari, anzi indispensabili a garantire sostenibilità ad una transizione di grandissima portata e di grande impatto sulla vita delle persone quale la riforma delle pensioni recentemente introdotta.
In questa prospettiva la questione degli “esodati” rimane un problema aperto, che non ha trovato, come speravamo, soluzione complessiva e definitiva.
Il testo che esce dal Senato, per andare in un breve passaggio alla Camera verso l’approvazione definitiva, contiene in merito solo la puntualizzazione, indispensabile ma non sufficiente, della validità al 31 dicembre del termine per la risoluzione dei rapporti di lavoro derogati dalle nuove norme previdenziali. Ma non basta.

Prendiamo atto – ancora una volta con un atto di responsabilità – che il Governo non lo ha ritenuto possibile. Si è rinviato a successivo provvedimento od intervento, richiamando la complessità del tema e la necessità di una sua disamina più puntuale ai fini dell’individuazione delle platee interessate e delle risorse necessarie.

Ribadiamo che la questione è aperta e richiede soluzioni chiare e tempestive, che responsabilità analoga a quella che abbiamo esercitato oggi con il voto di fiducia deve essere esercitata dal Governo nel dare soluzione rapida e certa alla preoccupazione di chi è o teme di essere a breve senza lavoro e senza pensione, cioè senza alcun reddito sul quale contare.
Così come occorre dare alle imprese certezza che i passaggi già compiuti verso la soluzione di grandi crisi non siano nuovamente rimessi in discussione, con costi economici e sociali – temiamo – superiori al costo dell’intervento di deroga o di interpretazione che occorre perfezionare.

Sappiamo che il Governo conosce quanto sia grave il peso economico dell’incertezza sui conti del Paese; siamo fiduciosi – questo è il senso del nostro voto di fiducia oggi – che voglia farsi pienamente carico dei costi pesantissimi che il permanere in una condizione di incertezza può produrre nella vita delle persone. Dalla loro sostenibilità dipende la fiducia degli Italiani nel Governo Monti, dalla fiducia degli Italiani dipende il successo del suo e del nostro progetto, del progetto per l’Italia.